#ArredaTour 20 Artigiani e Dialetto

   #ArredaTour 20 Artigiani e DialettoCiao, come anticipato vogliamo chiudere questa serie di #ArredaTour con un omaggio a tutti i tappezzieri sia della Brianza che di tutta Italia.Il mestiere del tappezziere è antico e inevitabilmente impregnato della cultura e della lingua del luogo. Chissà se la Butega che oggi è diventata il laboratorio potesse parlare… quante cose ci racconterebbe, ore di dedizione, gioia, impegno, precisione, studio ma anche momenti di sconforto, di fatica e poi di soddisfazioni, stupore, famiglia, risate con compagni di bottega e fornitori con in quali, una volta, si comunicava esclusivamente nel dialetto locale e infine amore, amore per quel pezzo unico che appena finito va dal suo nuovo proprietario ed è già il momento per un nuovo manufatto, un’altra storia, un altro pezzo unico, di vita, che sarà custode, come la bottega, di tanti nuovi momenti delle persone che lo useranno e che in esso troveranno conforto.Con le nuove generazioni forse il dialetto non si parla piu’ così tanto ma qualche parola, almeno da noi è rimasta e addirittura si fa fatica a trovare il corrispettivo in italiano.. ma in fondo è il bello è questo no?:)Gli artigiani di oggi lavorano in una realtà che affonda le radici nel passato con un atteggiamento flessibile e di integrazione riguardo il futuro e verso le nuove generazioni che scriveranno nuove storie di artigianato.Abbiamo trovato queste belle rime in dialetto Brianzolo dedicata al mestiere di tappeziere e ci piace l’idea di rispolverare o proprio imparare un po’ di VOCABOLARIO DI BOTTEGA.Abbiamo provato a fare la e traduzione:)Traduzione LA BOTTEGA DEL TAPPEZZIERE e qualche commento (comm.):Quando entri nella bottega del tappezziere, ti sembra quasi di essere in quella del farmacista (comm. = tutto ben organizzato).Anche se vedi tutte le cose sparse in giro in realtà ogni cosa ha il suo posto:lo spago, gli aghi curvi, dritti, quelli a punta, il martelletto, la cinghia il burlett (Comm. traduzione al momento non pervenuta oggi giorno viene ancora usato nei laboratori -foto – il burlett viene messo lungo il perimetro di alcune parti del divano serve, per esempio, per aumentare il ‘giro’ del bracciolo e creare spessore:)e tutta la mostra dei chiodi, i chiodi zoccoli che si mettono in bocca per essere sempre pronti e non andare a cercarli. (Comm. Una volta il tappezziere teneva i chiodi in bocca per averli a portata di mano, non esisteva la zanchettatrice. Oggi non è piu’ così) .I chiodi rotondi (a ferro di cavallo - foto) per affrancare la corda.L’ovatta (bambagia) linascc e al ribi (comm. Traduzione non trovata, si riferisce comunque a materiale di scarto vegetale con in quali si imbottivano una volta i divani. Le borchie e i bottoncini fanno vedere il bello di quel postoE dopo si comincia a lavorare sul fusto di legno che prende il nome dalla pianta (comm. Pianta del pioppo). E quando è tutto pronto si mette e si tira la cinghia, si mettono le molle e si fa il burdium (comm. traduzione non trovata si tratta di un filo di ferro necessario per dare alcune forme foto) , si incorda, si mette il bumbas, si fa l’imbottitura e si da il punto con lo spago. Poi si mette la teletta senza pieghe e pieghette.Qualche foto che ti potrà chiarire qualche passaggio;)Grazie per la tua attenzione, se conosci altri tappezzieri in Italia sarebbe bello leggere lo stesso testo tradotto nella lingua di tutti i tappezzieri d’Italia.Se per caso sai la traduzione in italiano di parole che non abbiamo non esitare a lasciarla nei commenti.Nei prossimi giorni creeremo un video a completamento dell'articolo.  Grazie ancora per averci seguiti per tutte le nostre puntate.Se ti va, raccontaci nei commenti cosa ti è piaciuto e di cosa ti piacerebbe che parlassimo nella prossima serie. Puoi comunicare con noi anche tramite messaggi privati.Alla prossima serie del nostro #ArredaTour

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